Ecco conclusasi da poco la settimana dedicata al design e
alla moda firmata Madeinmedi, ospitata dalla caratteristica cittadina di Noto
nella Sicilia orientale, dove tradizione, cultura, storia e arte si intrecciano
per far da cornice al memorabile evento.
Questa è stata la settima edizione, sette giorni dedicati all’arte e non a caso tra gli invitati c’ero pure io Settimo, che per la prima volta mi sono trovato nell’area press della sfilata di venerdì sette, dove giovani fashion designer hanno debuttato con le loro collezioni che sembravano essere delle portate di una cena fatta tutta di dolci al cioccolato;
Questa è stata la settima edizione, sette giorni dedicati all’arte e non a caso tra gli invitati c’ero pure io Settimo, che per la prima volta mi sono trovato nell’area press della sfilata di venerdì sette, dove giovani fashion designer hanno debuttato con le loro collezioni che sembravano essere delle portate di una cena fatta tutta di dolci al cioccolato;
Vorrei mostrarvi tutte le collezioni ma mi limiterò a
mostrarvi i lavori più interessanti.
La serata è stata aperta con le stiliste della Sood Generation;
Valentina Santagati prende spunto dai colori del Mediterraneo e i suoi abiti hanno un forte richiamo ai fondali marini; Rosa Vetrano invece mostra una collezione molto più spigolosa ispirata al concetto del sentire che si plasma e diventa materia.
Entrambe hanno un concept forte ma le collezioni non mi hanno particolarmente catturato: a mio parere erano troppo forti i richiami e anche se apprezzo l’uso di materiali umili, l’effetto non era molto professionale.
La serata è stata aperta con le stiliste della Sood Generation;
Valentina Santagati prende spunto dai colori del Mediterraneo e i suoi abiti hanno un forte richiamo ai fondali marini; Rosa Vetrano invece mostra una collezione molto più spigolosa ispirata al concetto del sentire che si plasma e diventa materia.
Entrambe hanno un concept forte ma le collezioni non mi hanno particolarmente catturato: a mio parere erano troppo forti i richiami e anche se apprezzo l’uso di materiali umili, l’effetto non era molto professionale.
Dopo il deludente antipasto arrivano finalmente le portate principali.
Roberta
Romano fa sfilare "Dorian G.",
collezione ispirata allo stile liberty londinese e a nuove espressioni
artistiche: un mix di colori chiari e scuri a contrasto, un insieme di tonalità
spente e tessuti “altolocati”. Onestamente vi confesso che avrei voluto strappare
alle modelle quelle giacche di dosso: meravigliose.
Si prosegue con gli abiti creati da Eleonora Miccichè: "Virevoltant", una
collezione che
mostra inesauribili vortici di colori nelle varie sfumature di
rosso accostate ad un rigido nero, uno
straordinario connubio tra staticità e movimento. La sua donna è briosa,
brillante e divertente.
Molto più romantiche invece le creazioni di Mara Sanzone che presenta "Ophelia's Dream":
abiti fluidi e leggeri che rimandano ad atmosfere eteree. Dolci, delicati.
Vanda Marletta con "Opus Naturae" punta al
connubio tra misticità e concretezza, semplicità e piena consapevolezza dei
veri valori. Atmosfere irreali e paesaggi tangibili, tonalità cangianti e sete
naturali. E ancora insoliti volumi, tagli decisi, pieghe e perle.
Frida Musmeci porta a Noto "The Catharses",
un percorso temporale celato da un’accurata scelta o, meglio, effetto dei
materiali dei suoi abiti: uno straordinario crescendo emozionale. Ci propone
una donna un po’dannata, folle, pronta ad esplodere mentre tenta di camminare.
Luisa Nastasi e la sua collezione "Giapeto - The
ice moon": bianco e nero, grigio che diviene lilla e veli cangianti, una
linea fatta di tagli e trasparenze mostrando scorci di femminilità.
Mary Randazzo per gli abiti della collezione
"Passions" si è lasciata ispirare dalla danza e
dalla
musica, proponendo una donna sensuale, quasi accattivante che rievoca le danze
popolari spagnole come il flamenco. Binomio troppo scontato il rosso, colore
predominante, associato alla passione.
Ina
Bordonaro, "The
pain of Rose". Tra tagli morbidi e rigidi la stilista
riesce a comunicare il messaggio, gli abiti sembrano ricordare nello stesso
tempo la delicatezza dei petali e la rigidità di una spina, elementi contenuti
nella bellezza di una rosa. Il nero sarà il colore predominante ma lascerà
spazio ad altre significative tinte, quasi a voler “aprire uno spiraglio”, come
spiega la stilista stessa.
Le collezioni riescono ad appassionarmi ed
ognuna ha quel dettaglio che vorrei ritrovare domattina nel mio armadio. Lo so,
sto esagerando: sono abiti femminili ma avevano quel non so che di intrigante
che mi ha rapito. Merita un posto d’onore la collezione “Migration Duck” della fashion
designer Marilena Mandanici: la vera ciliegina sulla torta. Chiffon, piume corvine e corsetti in pelle nera
lavorata artigianalmente parlano di una donna profonda, avvolta da un misterioso
manto
nero, figlia di una natura forte e ribelle senza cadere nel clichè dell’aggressività.
Evento: MADEINMEDI 2013
Photographer:
Photographer:
Location: NOTO (SR) - Sicily
Model: CASTDIVA
Make-up: ROBERTA TRIPOLI - VALERIA CUTRONA
Hair styling: SALVO DI BELLA
Event Producer: MARCO ALOISI
Model: CASTDIVA
Make-up: ROBERTA TRIPOLI - VALERIA CUTRONA
Hair styling: SALVO DI BELLA
Event Producer: MARCO ALOISI
Ringrazio:
Valentino Fiammetta, Emi Piccione, Marta Fracanzino.
Valentino Fiammetta, Emi Piccione, Marta Fracanzino.
Interessante peccato che non lo hanno pubblicizzato.
RispondiEliminaBel post!! Ahaha quante coincidenze col 7!
RispondiEliminaMi sono piaciuti molto gli abiti di Ina Bordonaro :)